terça-feira, 24 de abril de 2012

Disorder: video-reportage a Campinas tra streetwear, tattoo e arte



Per noi puristi abituati, al massimo, a deformazioni linguistiche orientate verso derive anglosassoni fa strano sentir parlare di "scheici" (ovvero la pronuncia portoghese per dire skate). E che dire della musica "rochi"? La dizione cambia ma l'attitudine resta, eccome se resta. Anche se, per noi thirtysomething italiani in visita in Brasile con non poche perplessità strutturali sul nostro futuro prossimo, la stranezza dominante qui è constatare un entusiasmo tangibile e, soprattutto, Futuribile, tutto a favore dei nostri coetanei brasiliani. Sembra eccessivo ma è così: la dimostrazione? Alla nostra domanda «Ma voi quindi la crisi non la sentite per niente?», la risposta dei ragazzi di Disorder (streetwear store -ma non solo- a Campinas) è stata: «Crisi? Ma valà, anzi, questo è un momento propizio per investire qui, e non solo per chi è miliardario. Perché, voi avete davvero così tanti problemi?».  A noi scappa da ridere, poi appare un miraggio e in un nanosecondo pensiamo di usare quel biglietto di ritorno São Paulo-Milano solo per tornare a casa, chiudere le serrande per bene, preparare un equipaggiamento più easy, e tornare. Beleza!
Campinas, la città in cui ci troviamo, è nello stato di São Paulo ed è una delle più importanti qui in zona. Basti pensare che ha una popolazione simile a quella di Milano ma la sua superficie è 8 volte quella della cintura milanese. In più ospita un dinamico centro universitario, di ricerca e di sviluppo. Campinas è una di quelle città "papabili", insomma, per quel che riguarda un futuro prossimo all'insegna di una crescita socio-economica vera. Siamo andati a trovare Claudio Boschini e Juliana Milani, coppia nella vita e nel lavoro, ovvero i fondatori di Disorder, un negozio che non è solo un negozio, ma anche una galleria d'arte, uno studio tattoo e una scuola di inglese. E lì, oltre a scoprire un universo coloratissimo e multitasking, nato da poco e cresciuto già a livello esponenziale, abbiamo scoperto nuovi brand made in Brazil (come ÖUS), nuovi artisti locali (come Fernando Fragoso e Don Gelato), un fermento e un'aria di rivincita non indifferente. Abbiamo cercato di riassumere tutto questo nel video.


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